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I partecipanti 2015

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La giuria del concorso MoscaT-shirt ha decretato che la maglietta della festa del Moscato di Scanzo 2015 avrà la grafica disegnata da:

Alessandro Campo e Camilla Marinoni

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Motivazioni della Giuria:
La Commissione giudicatrice ha valutato positivamente l’elaborato proposto da Alessandro Campo e Camilla Marinoni per la capacità di raccontare il profumo e i raffinati aromi del Moscato di Scanzo attraverso una soluzione grafica e compositiva delicata ed ordinata.
Inoltre l’opera proposta ha rispecchiato pienamente i requisiti richiesti nel Bando di Concorso “MoscaT-shirt 2015”.

Testo di presentazione dell’opera scritto dagli artisti:

L’idea che ci è venuta fin dall’inizio per realizzare la grafica della maglietta è stata quella di fare una degustazione del Moscato di Scanzo per rappresentarlo nel modo più adatto, comprenderne al meglio le sue qualità cercando di valorizzarne gli aspetti.
Durante l’esame olfattivo abbiamo avvertito note di tabacco, rosa, marmellata di prugne e ciliegie marascate, durante l’esame gustativo è tornata la ciliegia, la rosa e si è aggiunto un morbido sentore di mandorla.
Il risultato fnale per la nostra grafca è quindi un bicchiere per la degustazione con all’interno le immagini dei sentori e sapori per noi più forti e rappresentativi del Moscato.
Ogni singolo oggetto è stato fotografato e poi inserito a livello grafco all’interno del bicchiere dando a tutto l’insieme un movimento a spirale riprendendo quello della sezione aurea e la sua divina proporzione.
Le scritte che avvolgono in modo circolare l’immagine creano un focus sul bicchiere e vogliono riprendere la simbologia del cerchio che rappresenta il cielo, l’armonia, la perfezione, la dimensione intellettuale e spirituale e che quindi riconducono all’idea della meditazione sublime.
Il file è stato realizzato tenendo conto delle misure massime contenute per il disegno.
Il colore scelto è il bianco perché fa contrasto con il colore di fondo della maglietta.

Un sentito ringraziamento a tutti i partecipanti per la passione che hanno trasmesso attraverso le loro opere.

Nella serata conclusiva della Festa del Moscato (dal 3 a 6 settembre 2015) avrà luogo la premiazione ufficiale.


Di seguito tutte le opere dei participanti alla 1° edizione del concorso MoscaT-shirt:

6gSara Barbarino
Linee sinuose accompagnano il gesto di versare e apprezzare il Moscato di Scanzo. Le parole seguono l’andamento delle linee sottolineando ancora di più il messaggio promozionale del soggetto evidenziato dallo spessore maggiore dei caratteri.

19gIlaria Barcella
La grafica proposta è essenzialmente costituita dalla sintesi di un grappolo d’uva. Essendo esso l’elemento d’origine del Moscato di Scanzo, si è voluta celebrare la sua importanza rappresentandolo in modo innovativo: un grappolo costituito da forme semplici, pulite, geometriche, che seppure sintetizzano le sue forme tradizionali riescono bene a rendere l’idea del soggetto. Le linee utilizzate si differenziano per spessore, tratteggio, riempimento di certi elementi, per trasmettere dinamismo e quindi ricollegarsi alle molteplici e differenti attività del territorio, tese alla promozione dei propri prodotti. Una grafica che vuole trasmettere ordine ed equilibrio attraverso i suoi elementi lineari, associati poi alla parte testuale che mantiene lo stesso stile chiaro e mirato; segni e testi si uniscono così in armonia confluendo in un’unica composizione. Dovendo utilizzare un unico colore di stampa, ed essendo la maglietta di colore bordeaux, si è pensato di utilizzare il bianco per dare ben risalto ai vari elementi che spiccherebbero così dal tono classico del tessuto: bianco e bordeaux per dare anche un tocco di modernità alle maglie.

18gFabrizio Benigni

 

 

 

 

12gCaterina Bosio
La mia proposta al concorso rappresenta un calice da degustazione per vini rossi denominato Ballon.
Le due iniziali MS stanno ad indicare !’abbreviazione del nome del vino (Moscato di Scanzo) e Ia loro posizione cerca di imitare le onde create dal liquido appena versato all’interno del calice conferendo movimento al soggetto.

 

 

17gBiagio Calleja e Matteo Tucci
Per la più piccola DOCG d’Italia, abbiamo pensato a Moscato Tribe, un logo giovane, elegante ed essenziale che, nell’intrecciarsi delle sue linee curve, rimanda inevitabimente alla sinuosità del territorio collinare scanzese.
I tratti sono netti, marcati e si snodano con continuità dalla bottiglia al bicchiere. Lo zampillo di vino che fluentemente congiunge un elemento all’altro è infatti il prodotto di questa cultura che nasce dal produttore e finisce per essere fonte di ispirazione per chi ne degusta gli aromi. Le volute e gli intrecci delle linee intendono dare l’immagine di un piacere raffinato e intenso, frutto e sintesi di un lungo lavoro. Inoltre, proprio come i tratti di un tribal, essi sono sia il simbolo della peculiarità morfologiche di un territorio sia l’apparteneza culturale radicata in esso.

8gFernanda Cantù
Ho disegnato un grappolo d’uva e in più un calice.

 

 

 

 

14gGiovanni Codoni
Per lo sviluppo ho utilizzato il software open source Inkscape e non ho fatto nessun bozzetto.
A mio avviso I’immagine deve ovviamente portarci al vino anche se ho cercato di dare una caratteristica precisa del territorio in cqi cresce l’uva.
Ho scelto allora di dare un tributo..(glielo devo)..ai famosi borlanti, parte tangibile e caratterizzante del territorio, conservatori centenari delle terre della vite.
Fra il calice ballon e lo stelo ho poi inserito il logo della strada del moscato di Scanzo.

 

7gVera Cottini
Con i miei bimbi a settembre addobbiamo tutta casa per la festa del Moscato, prepariamo le torte e partecipiamo sempre con tanto entusiasmo alla sfilata delle contrade per la pigiatura dell’uva. Quindi non potevamo non provare a partecipare anche a questa bella iniziativa, e così con i miei amori a farmi il tifo presentiamo questo disegno per la maglietta.

21gJacopo Finazzi
La motivazione che mi ha portato alla scelta del soggetto per la maglietta di questa edizione con il francobollo della serie tematica “ITALIA AL LAVORO” emesso il 20 ottobre 1950 è prettamente casuale. Sono stato e sono collezionista e quando ho visto il bando di concorso ho subito avuto un rimando nella mia memoria all’immagine del bollo del 1950. Casualità. In realtà trovo che il risultato finale sia un’immagine molto forte. Nell’immagine originale la donna raffigurata era in Puglia: dietro ad essa vi era la residenza di Castel del Monte eliminata da me per chiari rimandi geografici. Il fatto che però vi sia come protagonista principale una donna è sicuramente una tematica attuale: il mondo femminile in alcuni casi lavorativi deve ancora riuscire ad essere accettato dal suo opposto maschile. Questo francobollo ci insegna perciò come la donna sia sempre stata dedita al mantenimento della famiglia, al suo equilibrio e alla sua salute. Da Sempre le donne sono state quelle che badavano alle faccende domestiche. Ma senza di esse non ci sarebbe stata un’evoluzione umana consapevole della propria capacità organizzativa. Dai “caldi” anni ’60 abbiamo visto come la donna ha cercato e ottenuto l’emancipazione all’interno della società. Tornando però all’immagine del “nostro” francobollo una donna che lavora nei campi non deve essere segno di regredezza culturale.
Anzi l’opposto: un opposto in cui il mondo femminile del lavoro torna alle proprie origini con più maturità,
esperienza e con un accresciuta importanza morale e sociale, e con un rinato legame nei confronti della madre terra. Questa grave crisi economica ci ha insegnato come sia l’essenziale ciò di cui necessitiamo. Il superfluo è tale e quindi inutile. I giovani che tornano alla vita nei campi sono un segno di speranza per il futuro poiché la natura è da sempre ambiente ideale per l’essere umano; che negli ultimi ci siamo impegnati a distruggerla questo è un altro discorso. In un paese come l’Italia ove la cultura mediterranea degli ortaggi e dei frutti sono un elemento trainante della nostra economia, vedere nel mondo agricolo un elemento di lavoro per i giovani è speranza di un futuro migliore per tutti noi. Non per altro il rimando storico con il nostro francobollo da 30 lire ci insegna anche come sia importante guardare al passato per capire meglio il futuro. Sono inoltre consapevole che la mia immagine sia lontana da una semplice visione realistica. Sarebbe stato troppo semplice applicare un’immagine chiara a tutti. Il mio metodo realizzativo, infatti, non prevede un realismo sdolcinato. La mia tecnica grafica in questo caso rispetta la mia tecnica
pittorica: una semplificazione dell’immagine ed una conseguente rielaborazione. Può piacere come no, ma credo che dove c’è l’imperfezione allora c’è il lato personale più profondo.

11gCarlo Foresti
La parte colorata in nero corrisponde al fondo colorato della maglietta.

 

 

 

10gSilvana Foresti

 

 

 

 

3gAnnalisa Fugazzola
La mia è un’opera semplice, ho usato solo la fantasia, matita e cartoncino…
In questo mondo altamente tecnologico ho voluto dare importanza alle cose semplici ma non banali, tornando alle origini, come il vino che ha una storia lunga, sembra semplice quando lo versiamo in un bicchiere, non ci soffermiamo mai a pensare a quanto sia complesso creare il suo sapore, quanto lavoro comporta e quanta passione ci vuole per dagli vita.
Per cui il vino, esempio della forza della natura, generato dal sole, dall’acqua e dalla terra, è frutto del lavoro e del cuore di tutte le persone che lo producono.

1gBarbara Lanfranchi
“Meditazione”.. mi viene alla mente l’immagine raccolta della famosa scultura di Rodin denominata appunto Il pensatore.
La bottiglia chinata ed appoggiata sul suo stesso tappo vorrebbe proprio assumere tale aspetto “meditativo”.
Dal contenitore prezioso, una volta stappato a nuova vita, esce in dono il frutto del suo sublime, del suo paziente contenere.
Chicchi di dolcezza spremuti ed imbottigliati ora tornano ad uscire, svaporando nell’aria in profumi ed essenze. Questa “sublime meditazione” ha culmine nell’incontro, come ponte vivo nel tempo. Il presente incontra il passanto e non come nostalgia e ricordo, ma di fatto materialmente. Profumi e sapori si risvegliano come da un letargo a riportarsi nel mondo dopo anni, come dopo una parentesi sospesa. E’ un meditare a circolo, un ricevere per restituire.

5gAntonio Liberatore
Un grande calice racchiude i simboli del Moscato di Scanzo: grappoli di uva pregiata e relative foglie. Al centro tra due grandi foglie stilizzate ho sinteticamente raffigurato il monte Bastia ricco di vigneti con la particolare bottiglia di Moscato inglobata nel particolare bicchiere adatto a degustare il particolare vino di meditazione

9gLorenzo Locatelli
Scanzorosciate è stato spesso descritto con lo slogan “un angolo di Toscana a due passi da Bergamo”. Per la realizzazione dell’elaborato si è partiti da questa allegra contraddizione che contraddistingue e caratterizza il territorio di Scanzorosciate, riproponendola nell’opposizione delle due forme che compongono l’immagine: un triangolo e un semicerchio che idealmente possono richiamare, in forma estremamente stilizzata e sintetica, da un lato le asperità dei monti bergamaschi e dall’altro le dolci forme collinari che caratterizzano il nostro paesaggio. All’interno di queste immagini sono rappresentate le varie fasi di crescita della vite, dal tralcio rappresentato attraverso la tipica foglia a cinque lobi al grappolo d’uva i cui acini si tramutano poi in gocce che riempiono il bicchiere di vino. A completare l’elaborato le scritte “Moscato di Scanzo. Sublime meditazione” e “Scanzorosciate 2015” richieste dal bando, a cui si unisce il numero 10 per la decima edizione della Festa del Moscato di Scanzo.

16gElisabetta Longhi
Lo slogan “Moscato di Scanzo, sublime meditazione” richiama subito alla mente la sensazione di distensione corporea e mentale che rappresenta lo stato ideale per sorseggiare i vini da meditazione come il Moscato di Scanzo. E’ un vino che va gustato in estremo relax, con la calma necessaria e assaporandolo lentamente. Ho inteso incentrare l’opera sul concetto di armonia ed equilibrio illustrandoli attraverso le linee sinuose delle gambe incrociate del soggetto in posizione meditativa, delle sue braccia in posizione speculare e dei due indici e pollici uniti sui quali, quasi per magia, i due calici riescono a rimanere in posizione eretta. Il tutto è permeato da concetti di misura, controllo, ponderazione e moderazione atti a non sprecare il momento magico del sorseggio attraverso l’eccesso, come spesso può avvenire con l’assunzione di vini da pasto. Inoltre vi si può leggere il fatto che il vino Moscato di Scanzo non ha bisogno di essere accompagnato da pietanze per esprimersi al meglio possedendo un sapore inconfondibile che basta a se stesso.
Anche la scelta del colore beige è incentrata sul desiderio di equilibrio cromatico al fine di evitare contrasti che sarebbero risultati troppo forti e non in linea con il significato stesso all’opera.
“Scanzorosciate” è altresì caratterizzato da splendide colline dai dolci pendii, luogo ideale per eseguire pratiche di rilassamento, sport dolci come yoga e altre discipline orientali, o per presentare medicine e tecniche olistiche anche in occasione di un ipotetico festival (della durata di un week end) del benessere e della meditazione (sulla scorta del Festival dello Yoga che si svolge a Merano nel mese di maggio) che troverebbe sia nei centri storici di Scanzo, di Rosciate, nelle ville e sulle colline ai bordi dei vigneti, il proprio spazio naturale.

13gNicola Manzoni
Il lavoro è intuitivo e di rapido impatto: una bottiglia di moscato versa il suo nettare che assume la forma di una S (di Scanzo e di sublime) a doppia spirale, simbolo che ha molti significati tra cui ricordarci la connessione tra l’animo umano e la parte divina del cosmo, o più semplicemente simboleggia una meditativa ricerca interiore per interrogarci sulla Strada che stiamo percorrendo.
Nella bottiglia si “nasconde” la scritta M(moscato) DI e la parte bassa somiglia a un calice, dal quale fuoriescono alcune bollicine che rimandano genericamente a quelle che si formano quando si versa il vino nel bicchiere e ricordano con immediatezza situazioni di allegria, dando al lavoro un tocco “spiritoso”; i tre cerchi di misura crescente inoltre rappresentano graficamente l’idea di pensiero: scambi di pensieri meditando insieme di fronte a un buon calice di moscato.
Cin Cin

20gCristiana Messina
“Quando il vino entra, strane cose escono.”
F.Schiller

 

 

 

2gMarzia Pellegrinelli
L’opera rappresenta la classica bottiglia del Moscato di Scanzo, riconoscibile dalla silhouette lunga e stretta, con un’etichetta realizzata apposta per la manifestazione.

 

 

 

MOSCAT_SHIRTAurora Scarpellini
Concept
Un uomo universale si concede una “buddesca” meditazione leggendo un libro che racconta dei percorsi enogastronomici e culturali offerti dalla strada del Moscato di Scanzo.
Tra campi coltivati, Tribuline e chiesette, festa del Palio e prodotti caratteristici, la mente si popola di immagini sublimi e la levitazione è assicurata!
Grafica
Struttura centrale con i temi del cerchio e del quadrato che comprende:
1. Elementi stilizzati del territorio scanzese in forma di cerchio (Chiesa Tribulina, Rosciate, San Pantaleone e Scanzo, logo dell’Associazione della Strada del Moscato di Scanzo, immagini ispirate alla festa del Palio, immagini di frutti di bosco, marasche, salvia sclarea, ecc..)
2. Libro che suggerisce l’idea del quadrato e permette la levitazione visiva della figura
3. Figura che rappresenta una caricatura del famosissimo Homo ad Circulum di Leonardo (immagine che ancora oggi presenta una smisurata fortuna critica) a ricordare l’idea universale di uomo: ogni uomo non può che meditare gustando certi sapori. Questo è seduto nella classica posizione di Buddha e sorregge con gestualità meditativa due bicchieri di diversi vini.
4. Grafica monocolore: i segni neri possono essere bianchi/gialli su fondo bordeaux.

4gLuna Timo
Per il mio elaborato ho tratto ispirazione da un libro che tratta della Scozia del 1700, quando c’erano le guerre di indipendenza. Ai tempi, essa, era molto famosa per la distillazione dei liquori e per il vino. Da qui, è partita la mia idea. Ho voluto pensare al paese di Scanzorosciate esattamente come ad un klan (in quel periodo la Scozia era divisa in famiglie e klan ndr) e di conseguenza ho realizzato uno stemma con al centro una bottiglia di moscato intrecciato ad un calice realizzati in modo stilizzato e leggermente più moderni della cinghia di cuoio che li avvolge. La scritta “Moscato Di Scanzo” è posta esattamente sulla cinghia, le parole sono separate da piccoli rombi. Sotto lo stemma del “klan” è presente uno stendardo con la scritta “Sublime Meditazione 2015”.
Il disegno è stato pensato in nero visto che il colore di fondo è un rosso scuro, un bordeaux per essere precisi. All’inizio per creare più contrasto avrei voluto realizzarlo in bianco ma avrebbe stonato e le figure non si sarebbero distinte, mentre con il nero le linee/chiaroscuri sono ben definiti e si può ammirare al meglio l’elaborato.


 

Opera fuori concorso:

elaborato finale_selAndrea Cortinovis
L’elaborato artistico viene raffigurato sottoforma di logo geometrico in modo da essere chiaro ed immediatamente associato e riconosciuto mediante semplici e lineari forme che racchiudono
l’essenza del Moscato di Scanzo e la sua origine nel territorio del Comune di Scanzorosciate.
La forma principale rappresenta il ciclo produttivo del Moscato, dalla sua coltivazione all’imbottigliamento finale mediante la raffigurazione della pianta da cui nasce tutto, la Vite, con la
sua caratteristica foglia a cinque lembi con al centro di ognuno di essi una bottiglia stilizzata di
Moscato. L’utilizzo della foglia pentalombata rappresenta anche i cinque territori di cui è composto
il Comune su cui si coltiva questa vite: Scanzo, Rosciate, Negrone, Tribulina e Gavarno.
Le bottiglie di Moscato, come venature della foglia di Vite, sono rivolte verso il centro del logo,
proprio come fulcro centrale e cuore del momento culminante della vita del Moscato, e cioè la sua
fuoriuscita verso i calici per la degustazione finale.
La scritta attorno racchiude il logo in un abbraccio ed il font utilizzato è chiaro e lineare.
La scelta del colore Bianco per l’intero elaborato contrasta sufficientemente il fondo Bordeaux delle
t-shirt e lo rende il tutto ben leggibile e di immediata comprensione.